In una mangiatoia per farti cibo
Così hai scelto di nascere Signore.
Sarebbe stato meglio ti fossi fatto re e potente,
in tanti ti avrebbero seguito
e oggi ti ricorderemo trionfante condottiero di uomini.
Hai scelto di farti carpentiere Signore
di lavorare con le mani.
Avresti fatto meglio a farti padrone
di miniere, altri avrebbero lavorato per te
e ti avremmo ricordato
per i tuoi topazi e i tuoi smeraldi.
Scegliesti dodici semplici uomini Signore
alcuni pescatori, addirittura un esattore delle tasse.
Avresti fatto meglio a farti amico dei romani, o degli scribi e
farisei.
Oggi ti avremmo ricordato come un Sommo Sacerdote.
Decidesti di predicare fra le genti di Galilea, Signore
loro volevano tu li guidassi secondo i loro progetti,
e così quando venne il momento della prova ti abbandonarono.
Avresti fatto meglio a farti maestro di retorica
venditore di parole che gli uomini gradivano sentire.
E così oggi siamo qui, Signore,
in questo Natale che coniughiamo come una festa pagana
per festeggiare, mangiare e scambiarci regali.
Allora tutto è stato inutile?
Eppure Signore
tu ci hai salvato e ci ami
sempre e comunque ci ami.
Il Natale ci sorprenda Signore
per lo stupore di una mangiatoia che diviene culla,
per un Dio che si fa Carpentiere,
ci apra al desiderio di farci prossimi
allontani da noi l’odio, l’invidia,
la paura dell’altro.
Ci colga Signore l’incanto
di questo Natale
come evento inatteso
e i nostri occhi intreccino lo sguardo del povero e del migrante,
dell’anziano solo e del malato,
e la nostra bocca intoni parole di pace e di misericordia.
Perché Tu Signore, hai scelto di essere ultimo
e di lasciarti condannare alla Croce,
solo così Signore
in te ci rivediamo con le nostre sofferenze, le nostre delusioni,
e possiamo gioire e sorridere alla vita che ci hai donato.
Grazie Signore
Buon Natale Signore Gesù.
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